Ogni ritratto è un incontro a due. Non è mai un’azione unilaterale.
Il fotografo osserva, ma viene osservato. Dirige, ma si lascia attraversare.
Si stabilisce una relazione minima, fragile ma potente, che dura solo pochi istanti ma lascia qualcosa.
La fotografia che ne nasce non è una somiglianza, è una testimonianza.